Basta prese per il culo

Basta prese per il culo

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Sono le 2 di notte e mi sto ancora chiedendo se scrivere qualcosa dopo un Venezia-Bologna privo di significato: i lagunari retrocederanno comunque, i felsinei avrebbero tenuto aperta la porta che conduceva ad un platonico decimo posto. E quindi cosa mi induce a mettere insieme le residue energie a quasi dieci ore dal termine del match? Ne ho i maroni pieni.
Già la 36^ giornata si era aperta con un Genoa-Juventus da mani nei capelli, su cui non mi soffermo solo per non incappare in una querela, tanto tutti hanno visto cosa è successo e come è successo. E non giustifico nemmeno l’atteggiamento svagato con cui il BFC è sceso in campo al Penzo, andando meritatamente sotto 2-0 in 19 minuti contro una squadra reduce da 10 (dieci!) sconfitte consecutive. Col passare del tempo, però, la superiorità dei rossoblù è emersa in modo nitido, e lo scenario si è ribaltato: gol dopo gol c’era ormai la netta sensazione che vincere, malgrado quel doppio svantaggio iniziale, fosse più che possibile. Poi il secondo rigore: una robaccia.
Medel va sul pallone, tocca il pallone, calcia il pallone, ma nonostante ciò Marinelli concede il penalty. La svista ci può stare, e tutti abbiamo pensato: «Adesso il VAR lo farà tornare sui suoi passi». E invece no. Bisticcio a distanza con l’addetto Maggioni, che gli aveva fatto chiaramente notare l’abbaglio preso, ma ‘RoboCop’ Marinelli non sente ragioni e penalizza i ragazzi di Mihajlovic. Incredulità, disgusto e bava alla bocca. Tanto che a fine gara l’arbitro si volatilizza negli spogliatoi, l’a.d. del Bologna Fenucci lo rintraccia e volano parole forti. E per far perdere la pazienza ad un signore come Fenucci ce ne vuole.
Ormai è chiarissimo: ci sono arbitri che si lasciano aiutare dal mezzo tecnologico e ne traggono giovamento, e altri che lo sfidano, mettendo il proprio orgoglio davanti agli interessi e ai diritti dei club. Di fatto è un gran casino, e i nostri ‘palloni’ stanno per scoppiare. E per fortuna che ormai è tempo di ombrelloni e svago, una pausa benedetta dopo un’altra stagione tormentata per i felsinei, che tra una vicenda e l’altra non hanno avuto neanche un attimo di tregua. Lo dico fuori dai denti: questa è la miglior squadra dell’era Saputo, ma sfigata come non mai.
Ora resta solo da capire chi retrocederà in Serie B, perché ho come l’idea che le carte gireranno all’ultimo momento… Nello specifico, aspetto con ansia l’ultima giornata: di fronte al ‘simpatico’ Genoa pretendo di vedere un Bologna feroce che non concede un millimetro e punta dritto ai tre punti. Arbitro permettendo.

Mario Sacchi

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