Bologna, a Torino una bastonata su entusiasmo e ambizioni: con la Juve servono punti per non ricadere nell'anonimato

Bologna, a Torino una bastonata su entusiasmo e ambizioni: con la Juve servono punti per non ricadere nell’anonimato

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Come cambiano le cose in poco più di quindici giorni… Parlavamo di un Bologna bello, quadrato e ben disposto in campo, capace di ottenere 12 punti sui 15 a disposizione e di permettersi di arrivare al derby dell’Appennino a pari punti con Fiorentina, Lazio e Juventus. Da quel momento, però, qualcosa ha smesso di funzionare. Se contro i viola si poteva comunque parlare di una squadra che almeno nel primo tempo se l’era giocata alla pari, pagando poi a caro prezzo alcuni errori individuali, la sconfitta di Torino sponda granata risulta molto pesante per il modo in cui è arrivata: atteggiamento molle, prestazione scialba e tante insufficienze anche gravi. Nella gara dell’Olimpico è lecito vederci uno spartiacque per il campionato dei rossoblù, che ora si trovano al decimo posto e nuovamente invischiati in un centro-classifica sovraffollato.
Un k.o. pesante anche moralmente, quello patito oggi pomeriggio per mano dei granata. Per uscire da questo momento di difficoltà occorre battere la Juventus sabato prossimo al Dall’Ara, in una sfida determinante per ridare stimoli ed entusiasmo al gruppo di Mihajlovic e a tutto l’ambiente. Non fare punti contro la Juve, in crisi e piena di problemi ma autentica bestia nera dei felsinei (specialmente sotto le Due Torri), farebbe aumentare il rischio di concludere il girone d’andata con gli attuali 24 punti o poco più. Ricca di insidie, infatti, sarà anche la successiva trasferta sul campo del rilanciatissimo Sassuolo.
Nonostante tutto, la classifica rimane sensibilmente migliore rispetto alla passata stagione, quando il Bologna aveva ben 7 punti in meno e il terzultimo posto distava appena 5 lunghezze (ora sono 14). Se la si vuol vedere da questa angolazione, il passo in avanti c’è stato eccome, ma se si punta a crescere deve prevalere il disappunto per non essere saliti su due treni diretti verso la zona più nobile della graduatoria. La sesta posizione è sempre lì a portata di mano, ma per avvicinarla servirà uno storico sgambetto alla Vecchia Signora. Oppure, con ogni probabilità, sarà ancora anonimato.

Mario Sacchi

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