Bologna e Juventus: sfida infinita, sfida proibita, sfida invelenita

Bologna e Juventus: sfida infinita, sfida proibita, sfida invelenita

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Corsi e ricorsi storici, frammenti di vita rossoblù e bianconera, in attesa della sfida da tutto esaurito al Dall’Ara. 

Quando il Bologna si ritirò per protesta

Il 24 aprile 1949 il Bologna stava vincendo 2-1 in casa della Juve, nonostante l’arbitro Carpani di Milano avesse costantemente tollerato il gioco ruvido dei bianconeri. Quando fu fischiato un rigore per i padroni di casa, i rossoblù si rivoltarono. Taiti fu allontanato per proteste. Marchi, invece, si precipitò sul dischetto, anticipò la battuta dei rivali e spedì il pallone in curva: un gesto plateale, che gli costò l’espulsione. Tacconi, tra frustrazione ed emulazione, fece lo stesso: espulso anche lui. Gino Cappello, a quel punto, si avvicinò a Vanz, il portiere, pregandolo di allontanarsi al momento del tiro, per lasciar segnare la Juventus. Ma la protesta non sortì alcun effetto. Il risultato di quel pomeriggio surreale fu l’uscita anticipata della squadra. Non si capì mai se per espressa volontà, o per invito dell’arbitro. La punizione del giudice sportivo fu durissima: cinque giocatori squalificati e 2-0 a tavolino per la Juve.

L’offerta insabbiata della Juventus

Renato Dall’Ara era famoso per compiere spericolate manovre di mercato pur di difendere i suoi giocatori preferiti dagli attacchi delle rivali. Si confermò presidente tenace anche quando alla sua porta bussò la Juventus. L’oggetto del desiderio bianconero si chiamava Ivan Jensen, laterale di centrocampo tecnico e solido, con un istintivo senso tattico che armonizzava il gioco della squadra. Presagendo il clamore che un’offerta della Juve avrebbe suscitato, Dall’Ara prese tempo, rinviò tutti gli appuntamenti e infine decise di nascondere la notizia della proposta bianconera a tutti, anche allo stesso Jensen. Il quale continuerà a giocare nel Bologna fino al 1956.

Ballacci e l’ossessione bianconera

Agli avversari incuteva terrore, raramente succedeva il contrario. Ma Dino Ballacci temeva soprattutto una cosa: i fischi degli arbitri a favore della Juve. «Devo dire – amava ripetere il ruvido terzino con trascorsi da partigiano – che la Signora mi stava sulle scatole per la protezione di cui godeva. Gli arbitri per la Juventus avevano sempre un occhio di favore. Durante una partita Boniperti era talmente nervoso che chiamava fallo ogni due minuti. E l’arbitro ovviamente fischiava fallo a loro favore. Così ad un tratto mi stancai, andai dall’arbitro e gli dissi: “Guarda, tanto vale che dai direttamente il fischietto a Boniperti, così i falli se li fischia da solo”. L’arbitro ci mise un secondo a cacciarmi fuori».

Cappotto alla Juventus. Ma era solo un’amichevole

Bologna-Juventus 6-1, risultato incredibile ma non ammissibile all’onore degli annali. Il motivo? Si trattava di un’amichevole. Accadde il 28 agosto 1957, a dieci giorni dall’inizio della stagione: tripletta di Pascutti, poi Maschio e Bonafin sotterrarono i futuri campioni d’Italia, che segnarono il gol della bandiera con Charles. Fu una serata di trionfo, ma soprattutto di illusioni. Ben presto il BFC di Bencic si sarebbe appiattito sui livelli modesti degli anni precedenti. Mentre la Juve, maturata la dura lezione del precampionato, si sarebbe poi imposta su tutte le rivali, con otto punti di vantaggio sulla Fiorentina di Fulvio Bernardini.

La prima telecronaca di Pizzul

Un trentaduenne giornalista friulano riceve il suo primo incarico dalla Rai: telecronaca di Juventus-Bologna, spareggio valido per accedere alla fase finale della Coppa Italia. Si gioca a Como, in campo neutro. È il 9 aprile 1970. Bruno Pizzul (queste le generalità del neo assunto) parte da Milano con tutta la prudenza della matricola. Cinque ore in anticipo posson bastare, pensò, per coprire meno di sessanta chilometri. E invece no. «Cosa farai in tutto quel tempo?», lo canzona il celebre collega Beppe Viola, incontrato durante il tragitto. Un pranzo, l’orologio corre, il traffico aumenta. Pizzul, trafelato, varca la tribuna stampa dello stadio al 16′ del primo tempo e attacca con la telecronaca. Ma nessuno si accorge del ritardo. Juventus-Bologna (per gli annali: 0-1, gol di Perani all’82’) è trasmessa in differita. E Pizzul, dagli studi Rai, potrà recuperare il quarto d’ora mancante.

Luca Baccolini

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