Bologna, punti pesanti persi a Udine: per l'Europa tanto passa dallo spareggio con la Juventus

Bologna, punti pesanti persi a Udine: per l’Europa, tanto passa dallo spareggio con la Juventus

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Il paradosso di fine aprile è che il Bologna è ancora in corsa per la Champions, ma potrebbe finire anche fuori dall’Europa (salvo poi rientrarci se vincesse la Coppa Italia, ma questo è un altro discorso). La classifica cortissima di quest’anno – cinque squadre in tre punti a lottare per il quarto, quinto e sesto piazzamento e non solo – rende infatti l’ultimo posto disponibile per la Champions una lotta spietata e imprevedibile, situazione ben diversa rispetto a quella di un anno fa, quando i posti per la coppa dalle grandi orecchie erano cinque e il Bologna, a quattro giornate dalla fine, poteva contare su un quarto posto assai poco insidiato dalle inseguitrici.
Ciò che è cambiato, da un anno all’altro, non è tanto il cammino dei rossoblù (63 punti con Motta, 61 con Italiano) ma il ritmo delle concorrenti. L’annata di Thiago fu straordinaria, sì, ma poté definirsi tale anche grazie ai deludenti risultati di Napoli, Fiorentina, Lazio e Roma, che oggi hanno cambiato decisamente il loro passo. Nel 2024 i 63 punti del Bologna a 360 minuti dalla fine dei giochi gli garantivano un quarto posto a +4 dalla quinta, vantaggio poi dissipato dai punti regalati a Juventus e Genoa nelle ultime due giornate. Oggi, invece, 61 punti non bastano nemmeno a ipotecare un posto in Conference League.
Ecco perché il punto di Udine (anzi, i due punti persi a Udine) rischia di pesare pesantissimo in chiave europea (inteso come le prime sei posizioni in classifica), esattamente come hanno pesato (ma in quel caso anche in chiave scudetto) i tre punti tolti all’Inter due giornate fa. Se il Bologna ambisce veramente ad entrare in Champions, Europa o Conference League non ha altra strada che battere la Juventus, uscire indenne da Milano e Firenze e poi battere il Genova all’ultima giornata. Insomma, servono 8 punti.
Certo, il disastro dell’Inter – squadra che sembra implosa su sé stessa – fa aumentare i rimpianti dell’Atalanta, che avrebbe potuto insidiare addirittura il primo posto, così come un giorno anche qui, ripensando a certe partite buttate via per un nonnulla, potremmo essere colti da una qualche vaga forma di rimpianto. Ma se un Bologna in lotta per lo scudetto è ancora una dolce fantasticheria d’inizio primavera, non è azzardato immaginare il doppio colpo qualificazione Europa-Coppa Italia, ben consapevoli che se tutto è possibile nella migliore delle ipotesi, lo è anche nella peggiore, e cioè che il Bologna fallisca l’approdo in Europa e perda in finale col Milan.
Su questa linea sottile molto dirà la gestione di Italiano, il più esperto di finali in questo gruppo (ne ha giocate tre e tre ne ha perse, tutte con la Fiorentina). Ottimo l’approccio dell’allenatore dopo il punto di Udine: nessuna scusa accampata a casaccio (come il collega Inzaghi coi falli laterali), piglio critico e faccia contrariata, segno che nel gruppo c’è la consapevolezza di un’occasione persa. Anche questa è mentalità vincente.
Perdere a Udine oggi lascia pensare che entrare in Europa sarà complicato, tutto però sarebbe cancellato con un colpo di spugna battendo la Juventus (non in grande salute). Resta però impresa difficile, sono 27 anni che i rossoblù non fermano la vecchia signora.

Mario Sacchi

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Foto: Alessandro Sabattini/Getty Images (via OneFootball)