Campionato ancora da trampolino di lancio per grandi sogni. Ma devono crederci tutti, anche chi a giugno partirà

Campionato ancora da trampolino di lancio per grandi sogni. Ma devono crederci tutti, anche chi a giugno partirà

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Rimandando ad altre prove empiriche la teoria secondo la quale il Bologna funzionerebbe meglio senza Arnautovic (la sua squalifica rende ora l’incontro con la Sampdoria molto ‘succulento’ in tal senso), resta da capire cosa voglia fare da grande questa squadra. Quasi raggiunti i due terzi di campionato, i 29 punti conquistati impongono già alcuni paragoni. Eccoli.
Durante la gestione Mihajlovic, il limite massimo toccato a questo punto del percorso è stato di 30 punti. Sinisa ci è riuscito due volte, ma la prima era viziata da quell’anomalo ingresso in corso d’opera che ha fatto marciare una compagine derelitta ben al di sopra delle sue possibilità. Motta si assesta dunque un gradino sotto Sinisa, ancora perfettamente in corsa per centrare qualsiasi obiettivo che non sia la Coppa Italia o la qualificazione in Europa League (ma magari in Conference sì). È un risultato parziale molto buono, che se fosse stato traguardato con meno patemi d’animo, sconfitte più diluite e vittorie meglio distribuite, forse ci farebbe compiere considerazioni diverse sull’intera annata.
Una stagione, lo ricordiamo, cominciata e proseguita all’insegna dell’assoluta scommessa sulle buone condizioni di Arnautovic: venuto meno l’austriaco, a Thiago è toccato reinventarsi un altro BFC, senza paracadute. E qui, finora, si è giocata la tranquillità di cui ora beneficia il club: senza il contributo di Motta (non a caso in odor di rinnovo contrattuale) proprio nelle partite in cui il bomber latitava, oggi forse parleremmo di una squadra invischiata nelle zone basse della classifica, con un Verona redivivo e una concorrenza abbastanza agguerrita.
Aver lanciato Ferguson, ‘inventato’ Posch terzino e rivitalizzato il partente Sansone sono tre piccole opere d’arte che hanno trasformato una stagione potenzialmente pericolosa in una normale gestione dell’ordinario. Perché tutto questo diventi qualcosa di straordinario, invece, serve un contributo massivo da parte di tutti, compresi i senatori che a giugno saluteranno, ma pure il grande assente di questo campionato e dell’altro, quel Musa Barrow che ad oggi è ancora l’acquisto più oneroso dell’era Saputo.

Luca Baccolini

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Foto: Getty Images (via OneFootball)