No, per quanto riguarda Sam Beukema il problema non risiede nella gestione della comunicazione: quella semmai ha generato unicamente equivoci perché, al fianco di vere e proprie parole d’amore verso Bologna e il Bologna, il ragazzo non ha mai mancato di sottolineare (soprattutto ai media internazionali) il suo desiderio di continuare a scalare gradini, qui o altrove. Un’esposizione mediatica non sempre ben gestita, ma in fin dei conti le parole se le porta via il vento.
La questione cruciale sta nel vano tentativo, da parte di Beukema e del suo entourage (capitanato dal padre Menno), di mettere spalle al muro il Bologna con specifiche prese di posizione: ad esempio formalizzando la sua volontà di andarsene a tutti i costi, chiedendo attraverso una PEC di essere liberato prima del ritiro di Valles, ed esternando la propria indisponibilità a rinnovare l’attuale contratto che lo lega al club rossoblù. Un rinnovo che avrebbe certamente aiutato e supportato nella trattativa la squadra che due estati fa l’aveva accolto e poi lanciato in Italia, oltre ad essere la stessa che tuttora lo paga.
Il problema non sono dunque le dichiarazioni rilasciate dall’olandese nei mesi scorsi, bensì i fatti attuali: una miglior gestione dell’intera operazione avrebbe accontentato in modo più rapido tutte e tre le parti in causa, prerogativa fondamentale affinché un affare vada in porto, evitando inutili lungaggini, malintesi e malumori. A maggior ragione con una società corretta e solida come il Bologna, che nel mentre si è assicurata le prestazioni del suo sostituto (Martin Vitik), un chiaro segnale della volontà di mantenere il punto rispetto ai 35 milioni di euro complessivi richiesti al Napoli per cedere Beukema.
Che peccato Sam, uno splendido viaggio di due anni concluso in questo modo. Del resto si sa che la forma è sostanza e stavolta, fuori da ogni retorica, la forma è stata davvero di basso livello.
Riccardo Rimondi
© Riproduzione Riservata
Foto: Francesco Scaccianoce/Getty Images (via OneFootball)