Ferguson unico irrinunciabile della rosa. Dalle prossime uscite eccellenti (ma non imminenti) arriveranno non meno di 120 milioni

Ferguson unico irrinunciabile della rosa. Dalle prossime uscite eccellenti (ma non imminenti) arriveranno non meno di 120 milioni

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Verdi sembrava unico, poi è comparso Orsolini. Tomiyasu pareva un fenomeno, e si è presentato Posch. Svanberg e Dominguez erano i due mediani d’oro, e sono arrivati Freuler ed Aebischer. Arnautovic appariva insostituibile, ed è esploso Zirkzee. Da anni il Bologna è diventato un club con dentatura da squalo: dietro la prima fila di denti ce n’è già pronta una di riserva, altrettanto affidabile e soprattutto pronta all’uso. È così che man mano si è potuto rinunciare a tanti calciatori con relativa tranquillità: nessuno ha notato una gran differenza quando se ne sono andati i vari Diawara, Pulgar, Hickey, Theate e Barrow, senza dimenticare la meteora Skov Olsen. Molti di questi volti fatichiamo quasi a ricordarli con la maglia rossoblù, eppure anche loro hanno spostato parecchi zeri nella colonna delle entrate.
Cos’è successo, in questi ultimi cinque-sei anni? Semplice, il club ha attivato un circolo virtuoso di programmazione. Battezzati i nomi su cui puntare e minimizzato il tasso di errore, si calcola un ciclo di ‘obsolescenza’ bi o triennale (raramente quadriennale) per fare in modo che il tal giocatore si possa rivendere a condizioni più vantaggiose, preparando nel frattempo il suo gemello tattico, il più possibile simile anche per profilo caratteriale.
Solo di un calciatore è impossibile, ad oggi, immaginare un degno sostituto: è Lewis Ferguson, definito irrinunciabile anche dallo stesso Thiago Motta, che dopo aver fatto girare a lungo la fascia l’ha eletto capitano. E se la sua pagina Wikipedia in questi giorni ha dato i numeri, portando a 457 i suoi gol nel Bologna (sono 12, comunque non pochi), la percezione reale che si ha di lui non è poi tanto lontana: per impatto tattico, reti segnate, costanza di rendimento, imprevedibilità, senso della posizione e disposizione caratteriale, Ferguson è uno dei giocatori più fondamentali e determinanti che hanno indossato la maglia rossoblù negli ultimi vent’anni.
Qualche tempo fa Walter Sabatini sparò la stima di Riccardo Orsolini attorno ai 70 milioni. Non gli fece bene, quell’avventurosa e incauta valutazione, mai raggiunta nemmeno nel valore della sua metà. Ora però Ferguson rischia davvero di traguardare a cifre simili, se l’andamento dei gol e soprattutto degli assist dovesse mantenersi costante. Il BFC sa che tra lui, Zirkzee e Calafiori si giocheranno tra i 100 e i 120 milioni di euro delle prossime cessioni, il corrispettivo di due intere campagne acquisti ad alti livelli. E c’è chi ancora ha il coraggio di dire che questa società non ha imparato a programmare.

Luca Baccolini

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Foto: Getty Images (via OneFootball)