Frosinone, la partita del destino. E degli esoneri provvidenziali

Frosinone, la partita del destino. E degli esoneri provvidenziali

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Forse è azzardato sostenere che il Bologna oggi è in Serie A grazie ad un banalissimo fallo di Mattiello. E sostenerlo ricorda molto chi è convinto che Napoleone sia stato sconfitto a Waterloo a causa delle avverse condizioni meteo provocate dal vulcano Tambora in Indonesia, la cui eruzione avrebbe immesso nella stratosfera una colossale quantità di cenere tale da adombrare per mesi interi metà dell’emisfero terrestre. Però il calcio ama ricorrere ai nessi logici spericolati. E allora ci adeguiamo, suggestionati dall’idea che il rosso dello sfortunato Mattiello, in quel Bologna-Frosinone che al tredicesimo minuto ancora stazionava sullo 0-0 (con ottimo avvio rossoblù, peraltro), abbia innescato davvero quel corso di eventi che ci ha portati al presente lieto concessoci dal destino.
Breve riassunto per chi non fosse stato al Dall’Ara in quel 27 gennaio 2019. Un Bologna disperatamente a caccia di punti (14 in 20 partite) affrontava il Frosinone con l’obbligo di vincere; buona partenza, piglio arrembante, quasi smanioso; ad un tratto, però, una palla contesa in mezzo al campo trovò Mattiello in vistoso ritardo: il suo piede a martello finì contro la tibia di Cassata e il cartellino rosso scattò in automatico. BFC in dieci. Da lì, una discesa verso l’abisso. Il Frosinone ne fece 4 e per Filippo Inzaghi si aprirono le porte automatiche dell’esonero (proprio come capitò a Diego Lopez il 2 maggio 2015 in Serie B, sempre dopo una sconfitta contro il Frosinone nel vecchio Matusa).
Quella batosta fu probabilmente il punto più basso dell’era Saputo. Di sicuro lo fu dal punto di vista emotivo: dopo la (non) partita del Bologna, mezzo stadio si riversò in via dello Sport per cercare un confronto diretto col patron, che non si sottrasse agli improperi, fornendo una delle immagini più forti della recente storia rossoblù. La faccia allibita di Joey non era però comparsa per quell’inaspettato bagno di folla, ma per la paura concreta di tornare in B. Chissà se oggi parleremmo ancora di stadio, restyling, candidatura agli Europei 2032 e quant’altro, se la partita fosse andata liscia fino in fondo. Il miracolo di Mihajlovic (30 punti nelle successive 17) partì proprio da lì, da quel k.o. e da quel fallo da rosso diretto, una sliding door che ha sacrificato la carriera di Mattiello (mai più ripresosi da allora, anche per via degli infortuni) ma che ha preservato la stabilità del club. Mai un’espulsione si rivelò così provvidenziale.

Luca Baccolini

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Foto: Getty Images (via OneFootball)