Mercato bloccato? No, semplice fase di stallo. Squadra da completare, ma il club non è appeso alle situazioni di Dominguez e Orsolini

Mercato bloccato? No, semplice fase di stallo. Squadra da completare, ma il club non è appeso alle situazioni di Dominguez e Orsolini

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Galeotte furono le parole di Thiago Motta, pronunciate in conferenza stampa alla vigilia di Bologna-Napoli, rispetto ad un deficit di bilancio su cui dover discutere con la società in ottica calciomercato: una dichiarazione che, oltre a sconfinare da ciò che compete ad un allenatore, ha aperto un pericoloso varco dentro il quale chiunque ha letteralmente dato i numeri, lasciandosi andare ad interpretazioni personali su una materia non facile da maneggiare senza le adeguate competenze.
Settimane di narrazioni prospettanti un mercato in entrata bloccato e subordinato alle uscite, smentite dal primo mese ufficiale di trattative: circa 13 milioni di euro (tra parti fisse, bonus e contropartite tecniche) investiti in due volti nuovi quali Sam Beukema e Oussama El Azzouzi, 2,5 milioni e annessa percentuale in favore della Dinamo Mosca in caso di plusvalenza per Nikola Moro, senza dimenticare i 5,5 versati all’Hoffenheim per il riscatto di Stefan Posch. Un conto che tra cifre ex novo e preventivate supera i 20 milioni di euro, qualcosa di anomalo per chi sarebbe stato costretto a fare di conto per poter operare.
La possibile obiezione potrebbe certamente risiedere nelle situazioni di Nicolas Dominguez e Riccardo Orsolini. In questo caso va però rimarcato come rumors e accostamenti siano un qualcosa di fisiologico alla luce dei contratti in scadenza nel 2024 (che peraltro il Bologna sarebbe ancora intenzionato a rinnovare) e delle rispettive parabole sotto le Due Torri, col centrocampista giunto a 109 gare giocate in rossoblù e l’attaccante a 184. Dunque, un altro fattore a cui dover per forza guardare: prospettive di carriera e volontà dei singoli calciatori dopo diversi anni trascorsi qui.
Le cessioni di Dominguez e/o Orsolini non rappresenterebbero, come invece successo nel passato coi vari Hickey, Theate e Tomiyasu, operazioni quasi irrinunciabili tramite cui massimizzare investimenti indovinati, bensì necessità dettate dai mancati rinnovi di contratto e dalla conseguente volontà di evitare lo svincolo a zero nel 2024. Trattandosi di due vere e proprie certezze per la squadra, non di giovani in rampa di lancio e naturalmente destinati a trasformarsi in plusvalenze, va da sé che un’eventuale sostituzione comporterebbe, per poter pareggiare la perdita tecnica, di valore e d’esperienza, un esborso molto vicino a quanto incassato. Anche perché su Dominguez pende sempre il 25% della rivendita da riconoscere al Vélez, e difficilmente ci sarebbe lo spazio per ritagliare risorse da destinare ad altre operazioni.
A proposito di risorse, chi semmai potrebbe portarne al BFC senza generare una perdita a livello tecnico risponde al nome di Sydney Van Hooijdonk: si tratterebbe di una plusvalenza totale, poiché nell’estate 2021 il figlio d’arte (attualmente fuori dalle rotazioni di Motta) era arrivato a parametro zero.
Il primo mese di mercato ci sta restituendo un Bologna che ha mantenuto la propria ossatura, da ultimare con l’aggiunta di un terzino sinistro titolare e due ali: parlare di mercato bloccato e condizionato da uscite pesanti si è rivelato sinora fuorviante e potrebbe esserlo pure in ottica agosto, visto che il club lavora al completamento della rosa al di là delle cessioni, cercando di arrivare ai profili graditi secondo le proprie modalità e valutazioni. Del resto il modo di lavorare di Giovanni Sartori è sempre stato questo: finché non si scende alle sue condizioni, non si chiude. Serve pazienza, anche tanta in certi momenti, ma con lui la soddisfazione è pressoché garantita.

Riccardo Rimondi

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Foto: Getty Images (via OneFootball)