Motta, uno sfogo sbagliato ma umano. Il futuro? Un contratto e la volontà di rispettarlo, non servono proclami o comunicati

Motta, uno sfogo sbagliato ma umano. Il futuro? Un contratto e la volontà di rispettarlo, non servono proclami o comunicati

Tempo di Lettura: 2 minuti

Il ‘caso Motta’ non è un caso. Durante la seconda riunione di venerdì, tecnico e società hanno confermato la rispettiva volontà di andare avanti insieme almeno fino al 30 giugno 2024. Il mister italo-brasiliano, nello specifico, ha ribadito a Saputo e ai dirigenti cosa gli servirebbe per rendere ancora più competitiva la squadra e chi gradirebbe restasse degli elementi già presenti in rosa. Thiago, ormai abbiamo imparato a conoscerlo, è una persona che va letta tra le righe, ma spesso nel mondo giornalistico si va alla ricerca della conferma con l’evidenziatore: finché non arriva quella, i rumors possono continuare. Ma un allenatore che non ha intenzione di proseguire non parla di valutazioni da compiere su De Silvestri e gli altri senatori, non caldeggia fortemente la permanenza di Dominguez (facendolo pure capitano), non ragiona sull’eventuale offerta di una big per Arnautovic. Se qualcuno si aspetta un comunicato da parte del Bologna che annunci la permanenza di Motta resterà deluso: esiste un contratto, non c’è nulla da aggiungere a riguardo.
Poi ci sono gli imprevisti, che possono capitare nel calcio come nella vita di tutti i giorni, e quanto accaduto al termine di Lecce-Bologna ne è la prova lampante. Cosa succederà ora dopo la lite con un giornalista in conferenza stampa non è di facile interpretazione: chiamare pubblicamente in causa una fantomatica talpa all’interno del club, la quale avrebbe trasferito news di un certo tipo ad una testata per metterlo in cattiva luce relativamente alla gestione di Arnautovic, non è stata una genialata (per usare un eufemismo). Ammesso che ci siano, i panni sporchi si lavano in famiglia. Certo è anche che per mesi si è detto tutto e il contrario di tutto sul rapporto tra Motta e l’austriaco, quando in realtà quest’ultimo semplicemente non stava bene. E infatti, non appena tornato in forma, Marko ha giocato e segnato. Dunque Thiago, almeno in parte, va compreso per lo sfogo: è un uomo e come tale può spazientirsi. Detto ciò, al netto di un possibile nuovo chiarimento con patron e dirigenza, non ci risulta che lo scenario sia mutato: c’è un contratto, c’è un accordo, c’è un Bologna su cui lavorare al meglio per valorizzare un’ottima stagione, e difficilmente saranno un paio di frasi ‘stonate’ a cambiare le cose.

Mario Sacchi

© Riproduzione Riservata

Foto: bolognafc.it