Rassegna stampa 15/03/2022

Non appena potrà rientrare a Bologna, Saputo tornerà a parlare. E quando promette, Joey mantiene

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Joey Saputo è stato il primo presidente (forse l’unico) a parlare di scenari sportivi lontani ben dieci anni. Il tenore e il tipo di spese condotte sin qui lo conferma. Molto immobiliare-edilizio (riqualificazione dei sedili, della Tribuna e dei Distinti del Dall’Ara, acquisizione e rinnovamento del centro sportivo, progetto di restyling completo dello stadio); rinfoltimento del parco giocatori di proprietà (Orsolini, Barrow, Tomiyasu, Svanberg, Skov Olsen, Schouten, Dominguez ecc.), contratto quadriennale a Mihajlovic, area tecnica stabile (Bigon-Sabatini, con Di Vaio promosso a capo dello scouting). Temere che gli effetti della pandemia abbiano compromesso il potere d’acquisto e la volontà di investire ancora in questo club è semplicemente miope.
Saputo, infatti, ha già chiuso cinque bilanci di fila in rosso, come del resto aveva previsto che succedesse, raccogliendo un club sull’orlo del baratro, senza una rosa patrimonializzata e senza un mattone di proprietà. Basta rileggere la sua prima intervista rilasciata a Repubblica, quando non era ancora proprietario del BFC ma solo uno dei possibili acquirenti: «Ho pronto un piano da 100 milioni», dichiarò nel settembre del 2014, facendo rientrare nel preventivo anche il costo di uno stadio nuovo. E 110 milioni, guarda caso, è ciò ha speso finora, senza considerare gli impegni rateali su molti calciatori già acquistati ma il cui pagamento verrà dilazionato sui prossimi esercizi.
Una buona fetta di tifosi rossoblù, evidentemente delusi da un mercato estivo privo di colpi (come se altrove piovessero milioni e spuntassero campioni) e non sentendo parlare il patron da maggio-giugno, prefigura scenari nefasti, dimenticando quanto appena elencato. In realtà, come sempre quando si tratta di Saputo, non c’è nulla da temere. Innanzitutto, la questione Supryaga non è affatto chiusa, anzi. E poi, non appena sarà possibile, Joey tornerà a Bologna e parlerà alla piazza. Ancora una volta in modo onesto, esaustivo ed elegante, nel suo stile. Consapevole di poter mantenere ogni promessa.

Mario Sacchi

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