24/11/2025
Fabio Cassanelli
OneFootball, Palla al centro

Non più semplice sogno ma realtà evidente: il Bologna è tornato grande e merita di essere preso sul serio

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È novembre. Sarebbe presto persino per gli addobbi (anche se certe case e supermercati non sembrano curarsene), figuriamoci per parlare di scudetto. Un’occhiata alla classifica però gliela si dà lo stesso, anche solo per lustrarsi gli occhi, e il Bologna lo si vede là in cima. Non proprio il puntale dell’albero di Natale, ma insomma, poco ci manca. Lì, nel gruppone delle solite note, c’è una faccia nuova che poi così nuova non è, perché questo è il terzo anno consecutivo che i rossoblù sono i rompiscatole del campionato, addolcendo un concetto espresso da Thiago Motta.

Prima la qualificazione alla Champions League, poi il trionfo in Coppa Italia e ora… Già, e ora? Non lo sappiamo. Perché è novembre. Perché le incognite sono dietro l’angolo, perché giovedì per il Bologna inizierà un ruolino di marcia da 16 partite certe in 64 giorni, che potrebbero diventare 17 se i ragazzi di Italiano conquistassero la finale di Supercoppa. Qui i conti sono facili: una gara sicura ogni 4 giorni. Semplice e inattaccabile matematica.

Ciò che accadrà in queste giornate, invece, è tutto da scoprire, e potrebbe ridimensionare le aspettative su una squadra che al momento pare destinata a fare sfracelli. Oppure no. Quel che è certo è che sarà un periodo intenso, e che quando il Bologna arriverà alla fine del tunnel sarà ancora gennaio, solo gennaio. Mese di propositi, di speranze. Mese di calciomercato. E di qualche risposta in più, finalmente, perché si sarà visto il percorso del BFC in Supercoppa Italiana e terminerà la fase campionato di Europa League (con la speranza di andare oltre).

Per quanto riguarda il campionato, abbandonarsi alle previsioni è impossibile, e allora tanto vale tornare alla matematica. Adesso il Bologna è a 3 punti dalla Roma capolista e ha 4 punti di vantaggio su una Juventus che, stando alle dichiarazioni del suo allenatore Spalletti, lotterà per lo scudetto. Parole, queste, messe solo parzialmente in discussione da gran parte dei media e dei giornali di settore, perché anche solo avanzare qualche perplessità sul binomio Juventus-scudetto in questo Paese si configura come reato di lesa maestà.

Noi però siamo sportivi e inclusivi e quindi sì, lo accettiamo: la Juve lotterà per lo scudetto. Allora però lasciateci dire che lo farà anche il Bologna, che dagli stessi media e giornali continua ad essere snobbato o raccontato male, che forse è pure peggio. Nei confronti del BFC regna infatti uno strano mix di sorpresa e divertimento che di solito accompagna i primi passi di un bebè. Forse buona parte dell’opinione pubblica ha avuto molto da fare negli ultimi due anni (includendo solo le stagioni che hanno portato a successi conclamati) e non si è accorta che i rossoblù camminano a passo sicuro ormai da tempo.

I punti di distacco con la Roma salgono a 5 se si sommano tutti quelli conquistati nelle ultime 2 stagioni a quelli delle prime 11 partite di questa Serie A: 159 a 154. La Juventus ne ha totalizzati 161, il Napoli 157, il Milan 153. Ci sarebbe pure l’Atalanta a 156. Solo l’Inter, imprendibile, è a 199.

Ancora una volta, il BFC è lì. Per il terzo anno, non per un fortunato incrocio astrale degli ultimi giorni. E, almeno ad oggi, cercare ragioni obiettive per ridimensionare l’entusiasmo della piazza diventa un esercizio complesso. Il Bologna è forte: vogliamo abituarci a dirlo, tutti quanti? È una big del nostro campionato. Ha individualità importanti, una rosa profonda, un allenatore bravissimo coadiuvato da un grande staff. Ha alle spalle una società solida, solidissima, e tutt’intorno un ambiente sano e ideale in cui lavorare. Gli elementi per sognare ci sono tutti, eccome.

Poi, va da sé, non tutti i sogni si realizzano. Ma meritano rispetto e considerazione, questo sì. A maggior ragione se non sono semplicemente sogni, ma realtà evidenti.

Fabio Cassanelli

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Foto: bolognafc.it

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