Paradosso Bologna: somme già tirate, tra malcontento e rammarico. Ma i numeri di Motta sono super e il finale è ancora tutto da scrivere

Paradosso Bologna: somme già tirate, tra malcontento e rammarico. Ma i numeri di Motta sono super e il finale è ancora tutto da scrivere

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Alzi la mano chi, dopo le prime giornate e ancor di più dopo il doloro esonero di Sinisa Mihajlovic, si sarebbe immaginato di ritrovare il Bologna in piena corsa per la parte sinistra della classifica e addirittura per l’ottavo posto, ovvero il primo alle spalle delle solite sette squadre che da diversi anni a questa parte cannibalizzano le posizioni europee. Un esercizio doveroso per ricordare le premesse e gli sviluppi di una stagione, evitando di calibrare opinioni e giudizi soffermandosi solo sul presente.
Il Bologna degli 0 punti raccolti con le big all’andata è a quota 10 nelle 6 partite di ritorno, in attesa di ospitare il Napoli al Dall’Ara tra due weekend: in palio anche la possibilità di chiudere un intero girone da imbattuti contro le migliori squadre del campionato.
Costante e assolutamente positivo, poi, il ruolino di marcia contro le squadre dall’ottavo al tredicesimo posto, alla luce dei 22 punti raccolti nelle 10 gare complessive.
Le recenti sconfitte di Empoli e Verona, invece, hanno intaccato negativamente lo score contro le formazioni dal quattordicesimo al ventesimo posto, ovvero tutte quelle che si sono ritrovate dentro la bagarre salvezza o ne sono ancora coinvolte: un bottino che recita 15 punti nelle 12 sfide tra andata e ritorno e che potrebbe essere incrementato a Cremona e Lecce.
All’orizzonte, dunque, la possibilità di migliorare questo dato e di arrivare potenzialmente a circa un 40% dell’intero fatturato ottenuto contro le ‘piccole’ del torneo: non esattamente i numeri di chi non riesce a farsi valere di fronte ad esse e, nel contempo, la dimostrazione di saper strappare punti anche ad avversari del proprio tenore e di rango superiore.
Dalla stagione 1989/90 il Bologna non concludeva imbattuto tutti match disputati al Dall’Ara contro Inter, Juventus, Lazio, Milan e Roma. E nonostante i soli 4 punti raccolti nelle ultime 6 giornate, i felsinei ne hanno già conquistati 24 al ritorno, superando i 23 raccolti nelle prime 19 e coi 270 minuti finali della Serie A 2022/23 ancora da disputare.
Andiamo avanti: nel 2023 il Bologna viaggia a quota 28 e staziona nella parte sinistra della classifica, medesima colonna occupata considerando soltanto le gare della gestione Motta (29) grazie a ben 41 punti (pensate che l’8 aprile, giorno dell’ultima vittoria sinora, il BFC era addirittura settimo dall’arrivo di Thiago, quinto nel 2023 e addirittura quarto nel girone di ritorno: sì, eravamo stati abituati fin troppo bene).
Non è benaltrismo numerico o la volontà di negare la flessione dell’ultimo mese, ci mancherebbe. Semplicemente un percorso si analizza all’interno di un arco di temporale più lungo, se non nella sua interezza, e le somme si tirano al termine del tragitto. Somme che potrebbero ad esempio restituirci, da qui al 4 giugno, un Bologna nella colonna di sinistra (sperabilmente ottavo) grazie magari ad un girone di ritorno in orbita 30 punti.
E allora, tenendo in considerazione quanto appena riportato, e senza dimenticare che nessuno ha mai considerato l’attuale organico rossoblù da primi dieci posti, ha senso bollare come fallimentare questa stagione e paragonarla alle precedente dell’era Saputo? E soprattutto, ha senso trarre conclusioni e sentenze senza nemmeno aspettare la fine del campionato?

Riccardo Rimondi

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Foto: Getty Images (via OneFootball)