Più soldi usciti che entrati: Saputo ha investito di nuovo, contro tutte le malelingue. E per una volta le cessioni pesano meno degli acquisti

Più soldi usciti che entrati: Saputo ha investito di nuovo, contro tutte le malelingue. E per una volta le cessioni pesano meno degli acquisti

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Musa Barrow se ne va, e nessuno ne sentirà la mancanza. Fortuna che esiste l’Arabia, terra di frontiera che tutto divora, campioni al primo e all’ultimo stadio, meteore e promesse mancate. Al Bologna rimane il rimpianto di non aver potuto gestire il tesoretto fruttato dalla cessione di Musa coi tempi del mercato italiano. Ma anche questo è un messaggio positivo lanciato a Zirkzee, pagato la metà del gambiano e potenzialmente assai più forte, non solo per il bagaglio tecnico a disposizione.
Anche quest’estate il mercato del Bologna ha registrato più investimenti che cessioni (33,5 milioni di entrate contro 49 di uscite, comprendendo proprio Barrow), ma è un calcolo puramente ipotetico poiché ormai il calcio vive di pagamenti dilazionati, rimandati, spezzettati o addirittura ipotecari (bonus e quant’altro), ed è quasi ridicolo rompersi la testa – in assenza di documentazione pubblica – a cercare di stilare un borsino credibile. Quel che è certo, però, è che anche stavolta Saputo non ha lesinato risorse, nonostante un avvio decisamente cauto e nonostante le numerose cessioni eccellenti.
Se ad inizio estate fosse stata annunciata la partenza di Arnautovic, Dominguez e Schouten, verosimilmente ci sarebbero stati parecchi abbonamenti in meno. E invece l’ingresso perentorio dei volti nuovi targati Sartori-Di Vaio (Fabbian, Kristiansen e Ndoye in primis) ha fatto dimenticare immediatamente le pedine perse per strada. Tutto però risponde ad un piano molto preciso e condivisibile: lo smantellamento del BFC di Bigon e Mihajlovic. Cambiati il d.s. e l’allenatore, non si vedeva il motivo per cui continuare a puntare sulla stessa squadra lavorata, forgiata e spremuta dal tecnico precedente. Un ciclo si è esaurito e un altro se ne apre, speriamo non di breve durata, visto che tutte le rivoluzioni (e il club rossoblù ne sa qualcosa) hanno un costo, non solo economico. 

Luca Baccolini

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Foto: Getty Images (via OneFootball)