Vedi Bologna e t'innamori: la solidità del progetto ha stregato Hickey (e non solo)

Vedi Bologna e t’innamori: la solidità del progetto ha stregato Hickey (e non solo)

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Il primo fu Andreas Skov Olsen. Corteggiato a lungo, aspettato con la pazienza che meritava un 19enne titubante e sul punto di cambiare vita, fu il suo ingaggio a sbloccare il tabellino: Bologna-Resto d’Europa 1-0. Nella fattispecie, a restare con un pugno di mosche furono squadre come Bayern Monaco, Benfica e Monaco, e per quanto riguarda i tedeschi quello fu solo l’antipasto delle tre portate succulente che, negli ultimi due anni, i rossoblù gli hanno strappato dalle mani durante il gran buffet del calciomercato.
Lo scorso gennaio, infatti, il Bologna ha ‘fermato’ Emanuel Vignato, acquistandone il cartellino e lasciandolo in prestito al Chievo fino al termine della stagione. Neanche a dirlo, il talentino classe 2000 aveva stuzzicato anche l’interesse dei bavaresi, oltre a quello di club come Milan e Napoli, ma solo i felsinei sono riusciti a muovere l’affondo decisivo, convincendo l’italo-brasiliano a traslocare sotto le Due Torri.
Infine, questa settimana la telenovela dell’estate relativa ad Aaron Hickey si è conclusa, per gli spettatori bolognesi, con un gradito lieto fine. Il terzino scozzese ha rotto gli indugi e accettato il trasferimento nel capoluogo emiliano, dopo essere stato per lungo tempo accostato al solito Bayern Monaco, peraltro fresco di triplete.
Tre giovani talenti hanno scelto di venire a Bologna a giocarsi le loro chance, anziché rischiare di allenarsi assieme a dei fuoriclasse ma di non trovare spazio nelle rotazioni dei tedeschi.
È ovvio che quando si parla di calciatori già affermati non ci sia molta gara, i top team europei hanno un appeal che il club di Joey Saputo ancora non possiede, ma il patron e la dirigenza stanno cercando di costruirlo un tassello per volta. Ad oggi, Bologna è una piazza ideale per un giovane di buone prospettive ma con tanto da dimostrare: la società è solida e propone un modello gestionale che guarda al futuro, e l’ambiente attorno ai rossoblù è ambizioso ma paziente.
Un’ultima annotazione: solo per il cartellino dei tre ragazzi appena citati, tutti under 21, il Bologna ha sborsato 10 milioni di euro (6 per Skov Olsen, 2 ciascuno per Vignato e Hickey). Stiamo parlando di un investimento coraggioso e lungimirante, da parte di un club che non solo ha scelto di puntare sulla linea verde e di crescersi in casa dei potenziali campioni, ma che su questi ultimi scommette a tal punto da mettere sul piatto cifre importanti e assolutamente impensabili fino a pochi anni fa. Il termine, spesso abusato, potrà anche far storcere il naso a qualcuno, ma dalle parti di Casteldebole il ‘progetto giovani’ esiste. Eccome se esiste.

Fabio Cassanelli

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Foto: edinburghnews.scotsman.com