Rassegna stampa 15/05/2025

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CORRIERE DI BOLOGNA

BOLOGNA, LA GRANDE BELLEZZA

I rossoblù fanno la storia: battono il Milan e rivincono la Coppa Italia dopo 51 anni. Tifosi in lacrime all’Olimpico e in città. Assicurato un posto in Europa League. Pazza gioia: nessuno vuole uscire dallo stadio, 30 mila voci cantano Dalla tra sorrisi e lacrime. C’è un re Italiano, il vero capolavoro è stato crederci: «È un trionfo per tutta la città». L’allenatore che ha fatto il miracolo: «Meritata, sono felicissimo per noi». Da Orsolini a Ndoye e Beukema, passando per Skorupski e Freuler. Una squadra diventata immortale. I gol degli esterni, l’olandese e la chiave tattica di Odgaard dietro le punte. La forza rossoblù è stata il gruppo ma questa stagione ha esaltato le caratteristiche di sei campioni. Il boato, la festa. Si muove la città e invade le piazze. Un fragore al rossoblù rimbomba per Bologna. Migliaia di persone liberano la felicità al fischio finale: l’orgoglio di vivere ancora una volta la storia.

GAZZETTA DELLO SPORT

BOLOGNA IN PARADISO

Coppa Italia dopo 51 anni. Ndoye gol: 1-0. Milan, un’altra delusione. Conceição verso l’addio. Estasi rossoblù, rossoneri senz’anima: fallimento ed Europa a rischio. Italiano nella storia: «Grande Bologna, trionfo giusto. Lo dedico a Joe Barone, il figlio mi ha commosso con un messaggio. Una stagione in crescendo, i ragazzi sono stati fantastici. Ora ho solo voglia di festeggiare: è qualcosa di incredibile, la notte più bella della mia vita». Morandi in lacrime, Cremonini salta. Le pagelle: Reijnders non è lui, Beukema un vero guerriero. La moviola: sulla rete Orsolini tenuto in gioco da Theo Hernandez. E con la qualificazione in Europa arriva il riscatto per Casale: operazione da 7 milioni con la Lazio.

REPUBBLICA

UNA COPPA DA CAMPIONI

Il Bologna batte il Milan con un gol di Ndoye e vince una storica finale dopo 51 anni. Esplode la festa dei 30 mila a Roma e in città. L’euforia di Saputo. La squadra rientrata nella notte. BFC in paradiso. Nella sera dei miracoli sfodera la partita perfetta. Molto coraggio e pochi rischi fino alla rete dello svizzero. Si è giocato in un Olimpico pieno di tifosi rossoblù. La vittoria della Coppa Italia incornicia una stagione da applausi e assicura anche l’accesso in Europa League. Immenso Italiano: «Un premio per la gente». La firma di Ndoye, la rabbia di Castro e quel martello di Ferguson. L’urlo dei trentamila e una coreografia epica. La Curva Nord di solito occupata dai laziali è stata il cuore della festa, fra striscioni, cori e bandiere. Bologna, è qui la festa. La città esplode di gioia dopo 51 anni di attesa. Strapiene le visioni collettive in Montagnola e in piazza Lucio Dalla. Poi solo caroselli e tutti sul crescentone. In 500 sono rimasti a piedi. I bus prenotati non c’erano.

RESTO DEL CARLINO

BOLOGNA, IL SOGNO È REALTÀ

Ndoye fa impazzire i 30 mila di Roma: Coppa Italia rossoblù. Milan battuto: l’Olimpico regala ancora un trionfo, 51 anni dopo l’ultima volta di Bulgarelli e compagni. E Italiano si toglie un peso dopo aver perduto tre finali. Emozioni, lacrime e gioia al triplice fischio. Italiano, un allenatore felice: «Questa coppa, la gioia più bella. Abbiamo riportato la gente in piazza. Il futuro? Io qui sto benissimo…». L’amarezza di Conceição: «Nella ripresa potevamo fare di più». Una squadra che non tradisce. Ferguson è un lottatore olimpico. Beukema, un leone indomito. Miranda, dalla Spagna con furore. Fabbian energia pazzesca, mentre Freuler porta la sua esperienza al servizio di un grande gruppo. Reijnders e Pulisic impalpabili, Leao ed Hernandez senza reazione. Ndoye a forza 9. L’uomo della provvidenza: «La vittoria del gruppo, emozione incredibile». La carica di Castro: «Stagione grandiosa. Siamo una grande famiglia, molto unita». Doppio pass per i rossoblù: Europa League e Arabia. Freuler & Co. entrano almeno nella seconda competizione continentale. E la Champions non è impossibile. Supercoppa con Napoli, Inter e Milan. Che Joey. Saputo, un presidente di parola. Il giro di campo con la medaglia al collo e la coppa tra le mani. È il primo trofeo di un patron che dice di ispirarsi al leggendario Dall’Ara.

Foto: bolognafc.it