Percorso della Memoria Rossoblù, un'associazione per riannodare i fili della storia bolognese

Percorso della Memoria Rossoblù, un’associazione per riannodare i fili della storia bolognese

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Quella dell’Associazione Percorso della Memoria Rossoblù è una storia da raccontare – per i tifosi bolognesi – come quando si canta l’Inno di Mameli, con la mano sul cuore. La prima strofa di questa vicenda è stata scritta nel 2012, a tre anni di distanza dalle celebrazioni per il centenario della nascita del Bologna Football Club, da due tifosi bolognesi doc, compagni di curva al Dall’Ara: Stefano Dalloli e Christian Ventura.

Il logo dell’Associazione Percorso della Memoria Rossoblù impresso sul murale dedicato al Campo della Cesoia

La loro idea fu di partire dal ricordo dei grandi personaggi del calcio bolognese e ricostruire le loro storie. Provare a raccontare vicende dimenticate in uno scaffale d’archivio, o totalmente stravolte da racconti mendaci e privi di fondamento storico. Quale luogo migliore per iniziare, se non il Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna. Affiancati da altri appassionati della storia del club, si sono messi alla caccia delle sepolture di calciatori e presidenti del BFC, ripercorrendone le esistenze e le gesta sportive, ma trovando altresì nessi e aneddoti con la storia delle loro famiglie che spesso si intrecciavano ad importanti avvenimenti accaduti in città.

Mappa della Certosa con l’ubicazione delle sepolture dei grandi protagonisti rossoblù

Da lì hanno preso ad organizzare visite guidate (vi chiederete quale ‘matto’ possa andare a fare un giro turistico, perfino di notte, in un cimitero: le foto di quel primo evento testimoniano che la loro curiosità trovò tantissimo seguito, e vi portarono perfino i ragazzi delle scuole), continuando le ricerche sui luoghi della memoria rossoblù. Alcuni di loro sono collezionisti non soltanto di cimeli, ma anche di vecchie riviste e articoli di giornale. Tra le carte rispolverate sono venuti a galla vecchie foto di squadra, tabellini, cronache di un tempo in cui lo sport era un momento di celebrazione del prestigio di una città, la quale per anni ha potuto fregiarsi di ospitare «lo squadrone che tremare il mondo fa». Un’espressione che ha portato il nome di Bologna sulle bocche di mezzo mondo.

Angelo Schiavio e il padre davanti al negozio di famiglia in via Clavature nel 1905

Il passo successivo fu quindi creare una mappa che ripercorresse tutti questi luoghi: dai Prati di Caprara, dove i pionieri del calcio rossoblù diedero i primi calci, al Campo della Cesoia, su cui il BFC giocò la sua prima partita di campionato, passando per lo Stadio Sterlino, dove i felsinei conquistarono il primo agognato scudetto, fino ad arrivare allo Stadio Littoriale (ricostruito da Dalloli in scala 1:150 così come si presentava negli anni Trenta e adesso esposto al Dall’Ara nella Sala della Vittoria Alata), che fu teatro delle grandi imprese dei calciatori e inoltre ospitò per decenni grandi eventi sportivi e non solo. Intorno ai luoghi legati alle vicende calcistiche, però, la mappa contiene i luoghi di ritrovo dei tifosi, le botteghe dove i giocatori lavoravano prima degli allenamenti, pillole sulla città e i personaggi legati alle vicende della squadra.

Plastico dello Stadio Littoriale in scala 1:150 realizzato da Stefano Dalloli

Molti di questi luoghi sono stati cancellati da ricostruzioni e ammodernamenti urbanistici, motivo per cui l’Associazione (insieme al Bologna FC 1909 e all’amministrazione comunale) si è mossa per far sì che in ognuno di essi venisse collocata una targa celebrativa. Un lavoro che oggi è stato svolto in buona parte, ad esempio con l’apposizione – nel centodecimo anniversario della nascita del club – di una targa nel punto in cui si trovava la Birreria Ronzani, dove il 3 ottobre 1909 venne fondato il BFC, e nel fazzoletto di terra, in zona Cirenaica, in cui tra il 1911 e il 1913 si trovava il Campo della Cesoia, dove il 26 febbraio 1911 il Bologna fece il suo esordio casalingo in campionato contro Venezia (e fa strano pensarlo proprio a due giorni dalla medesima partita). A 110 anni di distanza da quella data, è stato inoltre realizzato un murale celebrativo (ad opera dello street artist Rusty) dei pionieri del calcio rossoblù, e apposta un’ulteriore targa commemorativa recante i nomi dei tifosi che hanno contribuito alla realizzazione del progetto.

Amministrazione comunale, Bologna FC 1909 e Percorso della Memoria Rossoblù: foto di gruppo davanti al murale dedicato al Campo della Cesoia

L’ultimo capitolo (per il momento) è stato redatto lo scorso sabato, il 20 novembre, con una nuova visita turistica nei luoghi del calcio bolognese. Si è tornati in gruppo allo stadio e in Certosa per narrare le vicende, specie quelle meno note, dei personaggi rossoblù e delle loro famiglie, con l’obiettivo di riannodare i fili di una meravigliosa storia che supera i confini dello sport e non va mai dimenticata.

Giuseppe Mugnano

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Foto: percorsodellamemoriarossoblu.it