Le finte lacrime di Motta e il poco rispetto mediatico per il Bologna da Champions: un calcio così non ci rappresenta più

Motta: “Ho ricevuto tanto e ho dato tutto ciò che avevo, spero che l’amore continui. Porterò sempre nel cuore la città e i miei ragazzi”

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Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciate prima ai microfoni di DAZN e Sky Sport e poi in conferenza stampa dal tecnico rossoblù Thiago Motta al termine di Genoa-Bologna 2-0.

Fine della favola – «Conta poco il motivo di una scelta, conta quanto costruito in queste due stagioni, conta quello che hanno fatto i ragazzi in campo e che hanno fatto e continuano a fare i tifosi. Io ho dato tutto quello che avevo dentro dal primo all’ultimo giorno a questi ragazzi e a questa città, ecco ciò che conta. Sono un uomo felice anche se non rimango, mi porterò i ragazzi e la città nel cuore, porterò con me delle emozioni meravigliose. Adesso penso a tutte cose positive che ho ricevuto, senza mai chiedere niente: ho sempre detto che ero io il primo a dover dare qualcosa».

Tifosi amareggiati – «Alla gente di Bologna voglio bene e loro mi vogliono bene, quando mi fermano in città è la cosa più bella: hanno capito il rispetto che ho per questa città, per questo club e per questi ragazzi. È stato un ciclo di due anni meravigliosi, ricorderò quello che abbiamo fatto tutti insieme: ho sempre rispettato la vostra opinione, anche quando non sono stato d’accordo. Questa gente mi ha reso felice e io penso di aver dato tutto quello che avevo dentro per portare il Bologna più in alto possibile».

Sentirsi lasciati – «Io non ‘lascio’ nessuno, ho solo comunicato che non rimango qui ad allenare, è molto diverso. Amo questa città e questi ragazzi, a cui spero di essere stato d’aiuto: gli auguro il meglio, così come a tutto il Bologna, e ci sarò sempre per loro. Insieme abbiamo fatto cose straordinarie e provato emozioni bellissime che porterò sempre con me».

Non facile dirlo alla squadra – «Per il momento le cose che ci siamo detti devono rimanere all’interno. Sono stato molto diretto e onesto col gruppo, rispettando i tempi, penso che non sia una cosa da poco. E ho avuto sempre lo stesso rispetto e la stessa onestà da parte di questi ragazzi. Può sembrare di no, invece sono molto soddisfatto e felice di aver vissuto queste due stagioni in una squadra straordinaria, conoscendo una città meravigliosa. Siamo sempre andato ai duecento all’ora, adesso posso riposarmi un po’ e pensare alla mia famiglia».

La Juventus dietro l’angolo – «Ancora non ho pensato a nulla. Ho un biglietto aereo per andare in vacanza a Barcellona, altrimenti prenderò la moto, sono dodici ore… Sarà un momento bellissimo per riposarmi e riflettere, per stare anche da solo e pensare a cosa è stato fatto. Ma anche per guardare al futuro».

L’amore prevalga – «Non è il caso di insistere con la stessa domanda. Oggi si chiude un ciclo bellissimo e storico: la gente riesce a capire cosa è stato fatto in queste due stagioni, la gente mi ha amato e io ho amato questa gente (si commuove, ndr). Ovunque sono stato ho portato rispetto, passione e ciò che avevo dentro. Ricordo come stava questo ambiente quando sono arrivato e dove abbiamo portato il Bologna. Quella di non rimanere è una semplice decisione professionale, spero nella comprensione da parte di tutti. Ho visto in città persone dagli otto agli ottant’anni col sorriso in faccia, mi hanno sempre amato a prescindere dalle mie decisioni e sono sicuro che questo amore continuerà. Ho sempre rispettato la città, sono riconoscente a tutti questi ragazzi, oggi è l’unica cosa che conta. Non c’è odio, solo amore».

Foto: Getty Images (via OneFootball)