Bologna, giusto non investire a gennaio sapendo che la vera rivoluzione sarà a giugno

Bologna, giusto non investire a gennaio sapendo che la vera rivoluzione sarà a giugno

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Questa tornata di calciomercato invernale avrebbe potuto tranquillamente essere evitata: mai come stavolta la Serie A ha già emesso verdetti anticipati in coda e in testa alla classifica. Tuttavia il mercato, si sa, non serve solo per rafforzarsi, ma anche e soprattutto per far girare denaro. Fortunatamente il Bologna non si è lasciato contagiare dalla smania di chiudere operazioni poco convenienti e le ha limitate allo stretto necessario: Kiryakopoulos non cambierà il destino del campionato, ma è una valida opzione che allunga le scelte di Motta su un lato storicamente poco affidabile. Vignato, in uscita, era ormai un separato in casa, e cercherà di dimostrare in quel di Empoli che qui ci eravamo sbagliati sul suo conto.
Se questa sezione invernale è sembrata immobile lo si deve al fatto che non c’era poi molto da riparare, dall’alto di una classifica che mette al riparo da ogni pericolo ma che rende assai poco probabile un’ascesa verso la zona europea (molto dipenderà dal destino della Juventus). Tradizionalmente, poi, i mercati invernali del BFC non sono mai stati risolutivi: per esserlo, si dovrebbe procedere a rivoluzioni massicce, come fece il Sassuolo nella stagione 2013/14, o ad innesti molto dispendiosi, come fecero proprio i rossoblù nel campionato 2018/19 inserendo due pesi massimi quali Soriano e Sansone.
La vera rivoluzione, invece, arriverà la prossima estate, quando i principali senatori saranno con ogni probabilità messi da parte. È un ciclo naturale, e per certi versi inevitabile. De Silvestri, Soriano e Sansone sono gli over 30 che sanno già di non avere prospettive di allungamento sotto le Due Torri (e vanno comunque ringraziati per quello che hanno fatto e stanno continuando a fare), a differenza di Medel, che con ogni probabilità rinnoverà di un altro anno in ‘stile’ Palacio.
Sostituirli con elementi subito pronti sarà il compito più difficile del nuovo direttore tecnico Sartori, che giustamente non ha voluto impegnarsi proprio ora con nuovi giocatori. Diverso il discorso per la linea giovane che continua ad incontrare difficoltà di adattamento, specialmente Bonifazi e Barrow. Da soli, valgono quasi 25 milioni di investimento e non sarà per nulla facile rientrare di quella cifra, qualora il Bologna decidesse di non puntare più su di loro.

Luca Baccolini

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Foto: bolognafc.it