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Motta: “Mi sono trovato bene ovunque ma a Bologna sto alla grande. Stiamo vivendo qualcosa di bellissimo”

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Cinque vittorie consecutive (non accadeva dalla stagione 1966/67), 48 punti in 26 giornate e un quarto posto meritatissimo, frutto di tanto lavoro e di un gruppo unito come raramente nel mondo del calcio succede. Thiago Motta ha usato parole al miele per i suoi giocatori , il club e la città oggi pomeriggio al Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita dell’Università di Bologna, salendo in cattedra durante l’evento All Around Soccer organizzato dall’AIAC (Associazione Italiana Allenatori Calcio). Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciate dal tecnico rossoblù.

Il lavoro alla base di tutto – «Il mio calcio è un misto tra quello posizionale e quello relazionale. Il lavoro è fondamentale, anche quello dello staff, perché le decisioni sono frutto di un processo collegiale. La tecnica e il fisico contano molto, così come l’aspetto mentale, a maggior ragione adesso che per via dei social i giocatori sono sottoposti a grande pressione. Io ho un gruppo con una grande predisposizione al lavoro, senza di esso nulla di ciò che stiamo facendo sarebbe possibile».

Bologna è il massimo – «Forse oggi sono ancora più soddisfatto di quando facevo il calciatore: sono stato in grandi squadre e ho provato emozioni fantastiche, anche più forti, però adesso come allenatore, avendo una grossa responsabilità, mi sento molto appagato. Da giocatore ho vissuto città importanti come Barcellona, Madrid, Genova, Milano e Parigi, e mi sono sempre trovato bene: ecco, qui a Bologna mi sto trovando alla grande».

Emozioni uniche – «Quello che stiamo vivendo insieme è qualcosa di bellissimo, dobbiamo approfittarne fino in fondo e goderci il presente: si vive una volta e passa velocissimo, è anche per questo che stiamo ottenendo risultati del genere, che sono merito di tutti. Io contribuisco per quello che posso, do un aiuto in più: i miei ragazzi mi trasmettono emozioni, vedo che stanno benissimo e sono orgoglioso di ciò che stanno facendo».

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Foto: Getty Images (via OneFootball)