Per il Bologna la Conference League è soltanto un miraggio?

Per il Bologna la Conference League è soltanto un miraggio?

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Il rapporto tra il Bologna e Marko Arnautovic rischia di naufragare? Se lo chiedono in parecchi dopo quanto accaduto nella gara che vedeva la squadra felsinea contrapposta al Torino, una delle sfide più classiche in assoluto nella storia calcio in Italia. Dopo la vittoria per 1-0 sull’Inter, in molti si erano sbilanciati prospettando la possibilità di lottare per qualcosa di meglio di una semplice salvezza anticipata. In particolare, l’ambiente aveva iniziato ad interrogarsi sulle possibilità d’inserimento in quella corsa alla Conference League che pure sembrava fantascienza dopo un inizio di stagione assolutamente deludente.

La sconfitta riportata coi granata nella gara disputata allo stadio Olimpico ha però destato qualche perplessità negli addetti ai lavori e nella stessa tifoseria petroniana. La battuta d’arresto contro la truppa di Juric si è però rivelata doppiamente problematica:

  • ha complicato la classifica;
  • ha evidenziato il ‘problema’ Arnautovic.

Thiago Motta, l’allenatore chiamato a sostituire Sinisa Mihajlovic, è ora chiamato a recuperare il maggior punto di forza della rosa, in termini di singoli, se vuole provare a scalare ulteriormente la graduatoria.

Una semplice battuta d’arresto

Il Bologna visto all’Olimpico è subito apparso lontano parente della squadra che nella settimana precedente aveva battuto con pieno merito l’Inter. Dopo un discreto inizio, i rossoblù si sono trovati ben presto in difficoltà contro un Torino volitivo, che ha preso possesso in maniera quasi militare della zona centrale del campo e costretto i ragazzi di Motta sulla difensiva. La gara si è quindi dipanata in due modi del tutto diversi: nella prima frazione di gioco il BFC ha subito perennemente l’iniziativa avversaria, nella ripresa l’ingresso di Zirkzee ha permesso di allentare la morsa dei padroni di casa.

Il gol di Karamoh, che è poi risultato decisivo, è arrivato a metà del primo tempo, senza che Skorupski e compagni riuscissero a scuotersi. Sarebbe stato lecito attendersi una reazione dei rossoblù, ma è accaduto esattamente il contrario: i granata hanno continuato a macinare gioco, riuscendo a prevalere in ogni zona del campo, senza che la compagine emiliana riuscisse mai a trovare il bandolo della matassa, incapace per lunghi tratti di uscire dalla propria trequarti. 

Nel secondo tempo, grazie alla presenza di un centravanti di peso, le trame di gioco hanno iniziato ad assumere una veste più razionale, anche per effetto dell’innalzamento del baricentro di un Bologna fino a quel momento in evidente affanno. La reazione è però risultata troppo timida per poter dare risultati concreti, con Milinkovic-Savic praticamente inoperoso, e alla fine il risultato è sembrato rispecchiare fedelmente quanto visto sul terreno di gioco.

Tenere fuori Arnautovic si è rivelata una scelta infelice

Proprio alla luce di quanto accaduto nei 94 minuti complessivi, ha destato non poca perplessità la scelta di tenere fuori Arnautovic, il miglior giocatore del Bologna. Se tutti gli osservatori sono stati concordi sin qui nel lodare la gestione di Thiago Motta, soprattutto in considerazione del continuo stato di emergenza in cui ha dovuto operare, stavolta la caparbietà nel proseguire con coloro che a tale emergenza hanno fatto fronte è sembrata un azzardo.

In partite complicate come quelle che si giocano in Italia, in particolare in Serie A, rinunciare ad un giocatore sia tecnico che fisico come l’austriaco rappresenta una scelta piuttosto azzardata. 

Resta ora da capire se il mister vorrà proseguire su questa strada o se invece opterà per rimettere Marko al centro del suo progetto. Considerato che il rapporto tra allenatore e giocatore non risulta assolutamente incrinato, la previsione quasi unanime è per un prossimo ritorno del numero 9 al centro dell’attacco. Ogni altra possibile soluzione sarebbe destinata in pratica a seminare le prime perplessità su una gestione tecnica al momento quasi inappuntabile. 

Anche perché alle eventuali rimostranze dell’attaccante si potrebbero aggiungere quelle di un altro sacrificato eccellente, ovvero Medel. Finora il cileno ha accettato senza fare una piega il ruolo di chioccia per i più giovani, ma resta da capire se sia disposto a proseguire nel suo atteggiamento aggregante e costruttivo anche nel caso in cui il rendimento della squadra declinasse.

La Conference League è ormai un miraggio?

Come abbiamo ricordato all’inizio, parlare di ridimensionamento dopo la sconfitta coi granata sarebbe quantomeno prematuro. Se è vero che pare impossibile competere con una corazzata come la Juventus (ulteriori penalizzazioni permettendo), gli avversari per l’ingresso in Europa sembrano essere:

  • l’Atalanta, sesta in classifica;
  • il Torino, nono.

Gli orobici hanno 7 punti di vantaggio, certo, ma si tratta comunque di un gap che non li mette al riparo da eventuali sorprese, mentre il Torino segue ad una lunghezza di distanza. Scommettere presso i migliori siti scommesse in Italia su una qualificazione del Bologna alle coppe europee del prossimo anno sembra un azzardo che soltanto eventi clamorosi possono trasformare in un’ipotesi concreta. 

Al tempo stesso, dichiarare i felsinei già fuori dalla lotta suona prematuro, anche alla luce del cammino inanellato dalla squadra dopo l’arrivo dell’attuale allenatore. Peraltro al termine del campionato mancano ancora 13 giornate, e i punti in palio sono tanti: nessuno, tranne la super capolista Napoli, può sentirsi pienamente al sicuro.

Evitare cali di tensione

Al tempo stesso, però, il Bologna dovrà cercare nelle prossime sfide di evitare cali di tensione come quello assolutamente evidente patito a Torino. I ragazzi di Motta non hanno ancora una caratura tecnica tale da potersi permettere di giocare su ritmi più blandi, perciò devono sempre riversare sul campo tutto quello che hanno, dalla prima all’ultima azione. 

Del resto, durante la gestione del tecnico italo-brasiliano, proprio la dedizione di ogni elemento della rosa ha consentito al BFC di scalare posizioni in classifica, affacciandosi nella parte sinistra: alzare anche solo per un attimo il piede dall’acceleratore potrebbe vanificare tutto quanto di buono è stato fatto finora.

Il Bologna non può più sbagliare

Nei prossimi turni il Bologna sarà chiamato a dare una serie di risposte da cui dipenderà non solo l’esito finale di questa stagione, ma anche l’allestimento della prossima. La squadra non potrà più permettersi atteggiamenti attendisti o peggio speculativi, e dovrà affrontare ognuno dei restanti match alla stregua di una finale. Quest’obbligo (o quasi) di non sbagliare più conferirà al cammino dei rossoblù un notevole interesse, rendendolo una specie di test. Quanto accadrà potrà aiutare anche la dirigenza a capire dove mettere mano nel corso del mercato estivo, naturalmente in un quadro di sostenibilità finanziaria, per permettere ad uno dei più gloriosi club italiani di costruirsi un futuro sempre migliore.

Il primo motivo di interesse sarà relativo proprio alle decisioni di Thiago Motta. Se il mister dovesse persistere nel suo ostracismo nei confronti di Arnautovic, potrebbe aprire un fronte interno di cui è difficile prevedere gli esiti. Soprattutto alla luce delle evidenti carenze mostrate in fase offensiva durante la gara dell’Olimpico, in cui l’estro dell’attaccante austriaco avrebbe potuto indirizzare diversamente gli eventi del campo.

Una variabile impazzita

Le prossime partite si prospettano di difficile definizione anche per tutti coloro che sono ormai abituati a scommettere online sui vari siti dedicati alle bet di sport. Basta in effetti vedere le quote dei migliori bookmakers ADM (ex AAMS) come bwin, SNAI, Sisal, Betfair o Betway per notare come il Bologna rappresenti una sorta di variabile impazzita. 

Perché i felsinei possano uscire con un risultato positivo dalla stagione in corso sarà però necessaria una versione garibaldina del tutto diversa da quella vista a Torino. Ove ciò avvenisse, il Bologna potrebbe riprendere quota e continuare ad alimentare le speranze di una qualificazione alla Conference League che suonerebbe clamorosa, alla luce di un avvio di campionato tale da far presagire il peggio alla tifoseria rossoblù. Un qualificazione che sarebbe peraltro salutata con grande gioia da coloro che hanno deciso, col passare del tempo, di dare fiducia allo storico sodalizio emiliano presso i bookmakers operanti in Italia.

Foto: Getty Images (via OneFootball)