Bologna, dai momenti difficili si esce con cuore e attributi: Gudmundsson lancia il Genoa e Martinez para tutto, ma al 95' De Silvestri fa 1-1

Bologna, dai momenti difficili si esce con cuore e attributi: Gudmundsson lancia il Genoa e Martinez para tutto, ma al 95′ De Silvestri fa 1-1

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Reduce dal primo vero tonfo stagionale, il secco 3-0 rimediato a Udine, il Bologna torna fra le mura amiche del Dall’Ara per riscattarsi immediatamente e chiudere bene il girone d’andata. Sugli spalti ci sono 25 mila spettatori e di fronte c’è un Genoa in ottima forma che di recente ha battuto il Sassuolo e fermato l’Inter e la Juventus, e che l’ex Gilardino schiera secondo l’ormai consueto 3-5-2: Vogliacco (in luogo dell’influenzato Bani) a guidare la difesa, Badelj in cabina di regia, Sabelli e Messias larghi sulle fasce ed Ekuban al fianco di Gudmundsson in attacco. Motta, altro grande ex della sfida e orfano in primis di Ferguson, Karlsson e Ndoye, opta invece per un 4-3-3 con Lykogiannis terzino sinistro, Moro e Fabbian mezzali e la coppia Orsolini-Urbanski ai lati di Zirkzee, inedito capitano di giornata.
I rossoblù di casa partono meglio e al 7′ serve un super intervento di Martinez per neutralizzare una gran staffilata dalla distanza di Orsolini, poi al 17′ una bella percussione di Calafiori genera un tiro dello stesso numero 33 rimpallato, uno di Urbanski con identica sorte e un terzo ancora di Calafiori bloccato da Martinez. Al 20′, però, il Grifone si conquista un’invitante punizione per fallo di Posch su Messias, e Gudmundsson non si fa pregare: tiro potente verso il secondo palo, Zirkzee manca l’impatto di testa e la sfera si insacca a fil di palo, senza lasciare scampo a Ravaglia. Il BFC purtroppo accusa il colpo e da quel momento inizia una fase contraddistinta sì da un costante possesso palla dei felsinei, ma prevalentemente nella propria metà campo, senza alcun guizzo in fase offensiva. E così l’unica emozione è un tiro di posizione defilata di Zirkzee al 37′ su cross basso di Fabbian, spostato da Thiago più avanti ad agire come sottopunta. Al 42′ lo stesso olandese va a deviare di testa un traversone di Orsolini, ma la mira è da dimenticare. All’intervallo è 0-1, e le sensazioni sono tutt’altro che positive.
La ripresa inizia con un angolo ben calciato da Orsolini su cui si avventa Lykogiannis, ma l’invitante torre del terzino non viene raccolta da nessun compagno. È al 9′ che Thiago prova a cambiare qualcosa: fuori in un colpo solo lo stesso Lykogiannis, Moro e Urbanski, dentro Kristiansen, Aebischer e Saelemaekers. I minuti passano e i padroni di casa faticano a trovare varchi in avanti, non andando oltre ad un destro alto di Orsolini al 18′, intanto Gilardino sostituisce lo sfinito Ekuban con Retegui. Si arriva attorno alla mezzora e il fortino eretto dal Genoa regge, anche grazie ai guantoni di Martinez che al 28′ dice di no ad una velenosa rasoiata di Aebischer dal limite. Al 31′, invece, Calafiori riesce a sfondare il muro e ad incornare nel sacco una precisa punizione di Saelemaekers, venendo però colto in offside: annullato. Sembra la più classica delle serate maledette in un frangente complicato dopo tante gioie, e nel finale di gara la musica non cambia, con un indemoniato Martinez che vola a smanacciare in corner (11-2 il computo totale) le conclusioni di uno stratosferico Calafiori al 46′ e Zirkzee (diffidato e ammonito, salterà il Cagliari) al 48′.
Seconda sconfitta consecutiva e prima piccola crisi rossoblù? Nient’affatto, perché al 41′ Motta si era giocato la carta De Silvestri, uno che in caso di bisogno risponde sempre e comunque presente, e infatti al 50′ spaccato si getta col più efficace di piattoni su un suggerimento al centro di Saelemaekers e gonfia la rete per un meritatissimo pareggio. Secondo gol in campionato per il mitico ‘Lollo’, accolto dal Dall’Ara come se avesse portato in dote una vittoria, ma la gara non è finita e proprio allo scadere il Grifone ci riprova su calcio piazzato: da circa venti metri va di nuovo Gudmundsson, che coglie una clamorosa traversa (anche se Ravaglia pareva essere sulla traiettoria) e sancisce l’1-1 con cui si chiude la sfida. La sensazione è che, terminato un ciclo pressoché perfetto, andando ben al di là dei propri limiti, il Bologna sia finito dentro il classico tornado che ogni tanto transita, ma le grandi squadre dai momenti difficili escono a testa alta e questo risultato recuperato in extremis significa moltissimo. Avanti senza paura: con una splendida base fatta di 32 punti, ogni obiettivo (Coppa Italia inclusa) è ancora possibile.

BOLOGNA-GENOA 1-1

BOLOGNA (4-3-3): Ravaglia; Posch (41′ st De Silvestri), Lucumí, Lykogiannis (9′ st Kristiansen); Moro (9′ st Aebischer), Freuler, Fabbian; Orsolini, Zirkzee, Urbanski (9′ st Saelemaekers).
A disp.: Bagnolini, Skorupski, Beukema, Corazza, Van Hooijdonk.
All.: Motta

GENOA (3-5-2): Martinez; Dragusin, Vogliacco, Vasquez (39′ st Matturro); Sabelli, Frendrup, Badelj, Malinovskyi, Messias (32′ st Haps); Ekuban (24′ st Retegui), Gudmundsson.
A disp.: Calvani, Sommariva, A. Martin, Galdames, Kutlu, Papadopoulos, Fini.
All.: Gilardino

Arbitro: Colombo di Como
Ammoniti: 19′ pt Posch (B), 40′ pt Vasquez (G), 26′ st Retegui (G), 34′ st Sabelli (G), 43′ st Zirkzee (B), 52′ st Kristiansen (B)
Espulsi:
Marcatori: 20′ pt Gudmundsson (G), 50′ st De Silvestri (B)
Recupero: 1′ pt, 7′ st
Note: 25.095 spettatori (di cui 14.271 abbonati)

Simone Minghinelli

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Foto: Getty Images (via OneFootball)