Bologna, il tabù Udine sfatato nella scorsa stagione. Ma in Serie A prevalgono ancora i successi friulani: 15 a 9, con 13 pareggi

Nessun pianto e rosa valorizzata, Motta ha tracciato la strada e i ragazzi lo seguono. Vittorie così devono diventare la regola se si vuole crescere

Tempo di Lettura: 3 minuti

Udinese-Bologna 1-2: ecco le note liete e quelle dolenti in casa rossoblù relativamente al match disputato ieri alla Dacia Arena.

PRO

Il salto di… maturità – Quando ci abitueremo a vittorie come quella di Udine significherà che il salto di qualità è stato davvero compiuto, e credo che i tre punti conquistati ieri siano un passo in avanti enorme in questa direzione. Le prossime due partite di campionato contro Cremonese e Spezia sono alla portata dei rossoblù, c’è quindi da augurarsi che la squadra prosegua nel solco della continuità. Giovedì intanto il Bologna si contenderà il passaggio del turno in Coppa Italia sul campo della Lazio, sapendo di potersela giocare.

Il rifiuto degli alibi e la valorizzazione della rosa – Il cambio di registro più importante l’ha dato Motta smettendo di cercare alibi e non piangendosi mai addosso. In passato il Bologna avrebbe perso una partita come quella di ieri e tutti ci saremmo aggrappati alle varie assenze, allenatore compreso. L’attuale mister, invece, coinvolge l’intero gruppo, lo responsabilizza e non si lamenta mai della rosa a sua disposizione, e questo sta pagando. Non darsi per vinti a priori quando si affrontano situazioni del genere potrebbe essere la chiave per l’agognato salto di qualità, e mi ripeto: quando una vittoria del genere non verrà più considerata come una piccola impresa, vorrà dire che la squadra ha realmente compiuto quello scatto di maturità che serve per ambire a zone di classifica più lusinghiere.

L’ottima tenuta mentale – La reazione della squadra ai primi 25 minuti di dominio friulano e agli episodi arbitrali avversi è stata ottima: i ragazzi non si sono scoraggiati, hanno cominciato a proporre il loro calcio manovrato palla a terra e hanno dominato l’avversaria. Ha ragione Thiago nel dire che ieri il Bologna, a differenza del solito, è stato un po’ fortunato, ma la fortuna bisogna anche andarsela a cercare.

Le ottime prove di tanti singoli – Dopo le difficoltà iniziali i due centrocampisti hanno fatto benissimo, Moro in particolare ha dimostrato di possedere ottime qualità: per caratteristiche somiglia un po’ a Dominguez, e per il BFC avere due giocatori di questo livello in rosa è una splendida notizia. Posch si è disimpegnato bene in difesa e ha poi trovato il gol decisivo, Sansone aveva disputato una buona partita già contro l’Atalanta e ieri ha fornito un’altra grande prestazione condita da un bel gol. Infine è doveroso citare Skorupski, che questa volta è stato protagonista in positivo e allo scadere si è rivelato decisivo con una parata tanto importante quanto rischiosa su Success.

La festa insieme ai tifosi – L’esultanza finale dei rossoblù sotto la curva ospiti è una fotografia meravigliosa che resterà nel tempo, l’intera squadra era un tutt’uno coi tifosi. Credo che giocatori e mister sappiano di aver centrato una vittoria importante contro quella che resta una rivale scomodissima, sebbene non vinca da qualche giornata.

CONTRO

I primi 25 minuti – All’inizio il Bologna ha sofferto la fisicità dell’Udinese, la squadra ha accettato i ritmi imposti dall’avversaria ed è andata in affanno. Moro e Schouten, per caratteristiche, hanno faticato molto in quella porzione di match, e di conseguenza è andata in difficoltà anche la difesa.

La corsia di sinistra – L’Udinese ha potuto affondare soprattutto sulla fascia sinistra del BFC, dove Aebischer e soprattutto Lykogiannis hanno sofferto parecchio. Il greco e Cambiaso continuano a non convincere, e non è un caso che il club stia valutando di intervenire sul mercato proprio in quel ruolo.

L’arbitraggio pessimo – L’arbitro e il VAR sono stati disastrosi, e questa volta non si può nemmeno pensare che possano essere stati condizionati dal blasone dell’avversaria. L’episodio emblematico del pomeriggio è stato quello del secondo possibile rigore in favore del Bologna per un tocco di mano di Bijol, quando in sala VAR hanno guardato le immagini per minuti senza decidere nulla. Poi, come se non bastasse, Volpi non ha nemmeno assegnato il calcio d’angolo.

Pepè Anaclerio

© Riproduzione Riservata

Foto: Getty Images (via OneFootball)