Analisi tattica su Emanuel Vignato

Analisi tattica su Emanuel Vignato

Tempo di Lettura: 3 minuti

Emanuel Vignato, fantasista italo-brasiliano classe 2000, sembrerebbe ormai essere un calciatore del Bologna. A tal proposito, ho cristallizzato alcune fotogrammi per cercare di capire e mostrare meglio la sua posizione sul rettangolo verde.

La partita in questione è Chievo-Benevento del 26 dicembre, emblematica di quanto il giovane talento gialloblù venga impiegato a tutto campo, anche in un incontro piuttosto complicato dal punto di vista tattico.

Nell’immagine 1 lo vediamo disposto dietro le due punte, nella classica posizione di trequartista.

Immagine 1

Nell’immagine 2 eccolo ancora in posizione di trequartista, questa volta in fase di contrasto.

Immagine 2

Nell’immagine 3 compare invece largo a destra, in un assetto tattico che prevedeva, in quello specifico momento della gara, il Chievo schierato col 4-1-3-2.

Immagine 3

Infine, nell’immagine 4, lo ammiriamo largo a sinistra sul lato opposto al pallone, pronto a ricevere un eventuale cambio di campo così da isolarsi in un potenziale uno contro uno.

Immagine 4

Naturalmente da queste foto si può solo intuire come Vignato sia capace di giocare in tutte le posizioni sotto la punta centrale o dietro gli attaccanti ma, entrando nello specifico, le caratteristiche tecniche del numero 25 clivense sono quelle tipiche di un giocatore in grado di attrarre a sé gli avversari per poi trovare la giocata in profondità.

Altra soluzione è appunto quella dell’uno contro uno in spazi aperti, nella quale il buon Emanuel si esalta, essendo dotato di una sterzata palla al piede che manda a vuoto l’avversario di turno per aprirsi il campo ad una soluzione individuale o ad un’imbucata per un compagno meglio posizionato.

Notevole anche la buona – se non ottima – visione periferica, dote che fa di lui un calciatore adatto anche al cambio di campo.

Il suo tiro non è – ancora – molto potente, ma quando arriva alla conclusione la tecnica lo facilita nel trovare comunque la porta, aspetto non di poco conto per uno che comunque in zona tiro ci arriva spesso.

Tra le caratteristiche senza palla, invece, emerge la capacità di farsi trovare fra le linee, oltre ad una buona attitudine allo smarcamento.

Per il completamento del suo percorso di crescita sarà fondamentale la fase di non possesso, nella quale dovrà imparare a rendersi utile non solo nel fare densità ma anche nel raddoppiare le marcature, nel sacrificio, nella capacità di lettura delle situazioni e di tutto quel bagaglio di tattica situazionale che si impara solo col tempo, con la dedizione e con tanta pazienza.

Nel caso specifico, dovendo per ipotesi inserirlo nel Bologna attuale, il ruolo più congeniale sarebbe quello di vice-Sansone, visto l’affollamento sulla fascia destra (Orsolini e Skov Olsen) e sulla trequarti (Soriano, Svanberg e Dzemaili), ma per riuscire ad interpretare le mansioni dell’ex Villarreal dovrà fare parecchia strada (a tal proposito vi invito a rileggere il mio articolo della settimana scorsa sulla fase difensiva dei rossoblù: ecco, Vignato non lo vedo ancora pronto per questo tipo di letture).

Tosco

© Riproduzione Riservata

Foto: chievoverona.it