Con Vialli se ne va l'ultimo scudetto imprevedibile. Un suo rigore sbagliato 'spinse' Antonioli verso il Bologna

Con Vialli se ne va l’ultimo scudetto imprevedibile. Un suo rigore sbagliato ‘spinse’ Antonioli verso il Bologna

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Gianluca Vialli è morto e con sé porta il ricordo di un calcio morto molto tempo prima di lui: quello che era in grado di sorprendere attraverso vittorie tanto belle quanto inaspettate. La sua Sampdoria (sua, ma anche di Mancini, Pagliuca, Vierchowod, Dossena…) è stata l’ultima outsider a conquistare uno scudetto fuori dal triangolo Juventus-Milan-Inter e dall’asse capitale Roma-Lazio. Accadde circa 32 anni fa, troppo lontano pure per abbracciare la scorsa generazione, ormai immemore di queste imprese.
Chissà se oggi qualcuno ricorda quel Bologna-Sampdoria del 10 febbraio 1991, un rotondo 3-0 in favore dei blucerchiati futuri campioni d’Italia, in un Dall’Ara innevato, quasi impraticabile. Era una Samp implacabile, Mancini e Vialli due gemelli del gol. E non a caso fu proprio Gianluca a segnare il 2-0 su imbeccata del compagno. Vialli poi prese la strada per Torino, sponda Juventus, e diventò campione d’Europa quando il BFC cercava di risollevarsi dalle serie inferiori. Ma c’è un episodio che ha cucito il destino della squadra targata Ulivieri alle giocate di Vialli, una sliding door in perfetta regola.
Stiamo parlando di Francesco Antonioli, che con 7 anni e 266 partite ufficiali in rossoblù è uno dei portieri più importanti dell’intera storia del Bologna. Ma le carriere più splendenti, si sa, seguono sempre percorsi lastricati di fatalità. Antonioli aveva cominciato la stagione 1992/93 da titolare nel Milan di Fabio Capello. Facile dirsi predestinati, quando a 23 anni si condivide lo spogliatoio con Van Basten e Gullit. Tuttavia il primo derby, per Antonioli, portò con sé la macchia di un errore di grana grossa.
La giornata successiva gli offriva la Juventus per cercare di rifarsi: 19 minuti e un infortunio costrinse Francesco a cedere il posto al suo vice, Sebastiano Rossi. E qui arrivò la mano del destino. Ad un minuto dalla fine, sull’1-0 per il Milan, Rossi parò un rigore a Vialli. Da quel giorno, Antonioli non sarebbe stato più convocato da Capello. Due stagioni di purgatorio a Pisa e a Reggio Emilia, esilio funestato da due retrocessioni di fila: per il portiere sembrava la fine. Non sapeva che la chiamata del Bologna di Ulivieri, nel 1995, sarebbe diventata il suo nuovo inizio. Tutto nato da un infortunio e da un errore di Vialli dal dischetto.

Luca Baccolini

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Foto: Getty Images (via OneFootball)