Il Bologna ha imparato anche a gestire: solo le grandi squadre sanno farlo. Ma si può ancora migliorare

Il Bologna ha imparato anche a gestire: solo le grandi squadre sanno farlo. Ma si può ancora migliorare

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Nella recente sfida contro la Salernitana, all’incirca verso il 60′, il Bologna ha iniziato a fare accademia. Ha tenuto il pallone, approfittando del pressing ormai pressoché assente dei campani, e ha lasciato scorrere il cronometro fino al triplice fischio senza creare granché, naturalmente con la piacevole eccezione del 3-0 col quale ha blindato il successo. Quell’ultima mezzora ha scontentato alcuni osservatori e pure Motta, che ha ‘rimproverato’ ai suoi giocatori l’imperfetta gestione del risultato e le poche occasioni create.
Le parole del mister, però, non vanno prese come una bocciatura del cambio di ritmo operato dai suoi ragazzi. Di fatto proprio il controllo totale del match che il BFC ha saputo assumere è un’ulteriore testimonianza della repentina crescita di questo gruppo. Nell’arco di qualche mese i rossoblù sono passati dall’essere una squadra che ambiva a tallonare le grandi d’Italia a rappresentare la sorpresa più costante e piacevole del campionato, e adesso stanno passando in maniera fulminea alla fase successiva: quella della big che si comporta da big, che comprende i momenti della partita e sa anche rallentare il palleggio a proprio piacimento, addormentando la gara e mettendola in ghiaccio.
Solo poche settimane fa si rimproverava al Bologna di saper viaggiare ad un’unica velocità, di farsi prendere dalla frenesia anche quando il risultato che stava maturando avrebbe suggerito un approccio più accorto; era capitato, ad esempio, nelle uscite interne contro Lecce e Verona. Evidentemente lo stesso Thiago deve aver chiesto ai suoi ragazzi un cambio di rotta in tal senso, e contro la Salernitana è stato accontentato, seppur solo parzialmente. A tratti il palleggio dei felsinei ha rallentato fin troppo, e soprattutto in una situazione di pieno controllo Ravaglia si è comunque trovato a dover sbarrare la strada a Candreva, perché per troppa leziosità è stata concessa una golosa palla gol ad un’avversaria ormai alle corde.
Entrambi gli aspetti non devono essere piaciuti granché a Motta, che quindi non ha mancato di fare quell’appunto in conferenza stampa e sicuramente sarà stato ancora più netto negli spogliatoi. Ma di per sé l’abbassamento del ritmo non deve essergli dispiaciuto, anzi: una parte di lui sarà stata persino orgogliosa nel constatare una volta di più quanto vertiginosa sia la crescita di questo Bologna, riguardo la quale (al netto della sincera modestia che esibisce e del basso profilo che preferisce tenere) ha e sa di avere enormi meriti.
In una situazione di vantaggio c’è cambio di ritmo e cambio di ritmo: c’è quello della squadra un po’ spenta, che ha dato tutto per andare avanti nel punteggio e rallenta perché sta esaurendo le idee e il fiato, e poi c’è quello della squadra matura e consapevole dei suoi mezzi e della sua forza, che gestisce a piacimento le proprie energie e lo scorrere del tempo. Lunedì contro la Salernitana i rossoblù non hanno tirato i remi in barca, hanno gestito. E questa è una prerogativa soltanto delle grandissime squadre.

Fabio Cassanelli

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Foto: bolognafc.it