Mihajlovic:

Mihajlovic: “Il COVID ha creato problemi, una persona intelligente deve accettare la situazione. È un Bologna giovane da far crescere, sono motivato e contento dei miei ragazzi”

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Prima conferenza stampa della vigilia in casa Bologna, con i rossoblù che domani sera inizieranno il loro campionato 2020/21 a San Siro contro il Milan. Sinisa Mihajlovic non fa troppi proclami ma è carico, guarda il bicchiere mezzo pieno nonostante le difficoltà economiche che hanno frenato il mercato del club e si dice pronto, come sempre, a dare filo da torcere a chiunque insieme ai suoi ragazzi. Ecco le dichiarazioni del tecnico serbo, a poche ore da un banco di prova davvero impegnativo:

Pronti alla battaglia, sempre – «Domani sera inizieremo un lungo viaggio e speriamo che la strada sia dritta, con poche curve o soste. L’obiettivo principale è quello di crescere, dovremo giocarci a pieno ogni partita e non perdere mai senza combattere, cosa che l’anno scorso è accaduta in due occasioni (Milano e Firenze, ndr). Dopo il lockdown era però una situazione strana e qualche attenuante l’ho trovata, se in questo campionato accadrà di nuovo mi arrabbierò. Se giochiamo come sappiamo fare, col giusto atteggiamento, possiamo battere chiunque».

Fare di necessità virtù – «Mi sto allenando bene, potrei farlo io il centrale (ride, ndr). Battute a parte, purtroppo sappiamo tutti cos’è successo a causa del COVID, Bologna e Impact hanno perso un sacco di soldi e una persona intelligente deve accettare la situazione. Non sono io a fissare gli obiettivi della società: non avendo la possibilità di spendere tanto per avvicinarci alla zona europea, con la dirigenza ci siamo detti: “Non compriamo tanto per comprare, meglio allestire una squadra giovane da far crescere”. E questa è una motivazione in più anche per me».

Tomiyasu in mezzo – «In Italia giocare da difensore centrale è la cosa più difficile, perché in fascia hai la possibilità di sbagliare. Anche se come terzino ha fatto bene, ora voglio provarlo lì, perché per me il suo ruolo naturale è quello. Più giocherà e più potrà migliorerà, già oggi lo vedo molto meglio rispetto all’inizio: farà qualche errore, come normale che sia, ma l’importante è imparare dagli sbagli e ascoltare, cosa che Tomi fa sempre».

Milan già in palla – «Tra Europa League e amichevoli varie i rossoneri sono già alla quinta partita, quindi partono avvantaggiati. Ma non questo significa niente, ogni gara fa storia a sé e noi andremo a San Siro cercando di non ripetere la brutta partita di luglio».

Mille tifosi allo stadio – «Sugli impianti sportivi c’è mai stata troppa logica, neanche con i decreti. Le spiagge quest’estate erano piene e andava bene… Se non era per Bonaccini e il suo coraggio saremmo stati ancora qui a farci il tifo da soli. Non sembra neanche uno di sinistra… (ride, ndr)».

Gruppo solido e convinto – «Tutti i ragazzi hanno grande voglia e si sono allenati molto bene, anche nei giovani vedo più autostima e una maggiore assunzione di responsabilità. Sono contento di quanto fatto in ritiro e nel post ritiro, ma da ora in avanti conteranno solo le partite. Sono fiducioso, gli elementi di esperienza aiutano i giovani e i giovani sono più propositivi e hanno meno paura rispetto ad un anno fa».

Soddisfatto di tutti – «Orsolini? Quando dichiaro pubblicamente una cosa è perché col giocatore in questione ho già parlato. A lui avevo già detto varie volte in privato che avrebbe dovuto svegliarsi: se non si sveglia, dopo averglielo dichiarato anche in pubblico, il prossimo passo sarà mandarlo in panchina o in tribuna (sorride, ndr). Vignato quando ha la palla tra i piedi deve ragionare da brasiliano, quando non ce l’ha da italiano: deve perfezionare diverse cose, ma è un ragazzo intelligente. Barrow? A lui chiedo di essere sempre decisivo, può diventare un top player perché ha grandi qualità e sul piano della cattiveria agonistica sta migliorando. Sansone lo vedo più convinto dopo il lockdown, si mette in discussione, cerca di fare quello che gli chiedo e non si abbatte mai. In generale, non c’è un singolo giocatore di cui non sono contento».